domenica 13 dicembre 2009

Un pesce nell'acqua


Sto imparando delle cose, semplici cose della vita, che mi meravigliano e mi ipnotizzano.
Mi ripeto che un'intera umanità prima di me le ha scoperte; eppure a volte ho paura che questi segreti mi uccidano, che sia tutto lì e che non ci sia altro da dire.
Sono incinta.
Nulla di romantico, ma un nero, fitto mistero che si impossessa di me. O meglio, di quello che pensavo fosse "me" e che oggi guardo con un distacco e un interesse nuovo, come se questo corpo non mi appartenesse, non mi fosse mai appartenuto.
E poi è morta V., non improvvisamente, non inaspettatamente, ma io invece ragionavo da bambina che ha l'eternità davanti a sé e dicevo: "La chiamerò".
Usavo il futuro. E intanto lei se ne andava, senza un saluto. E' entrata un'aria gelida a raffreddare il calore della nostra classe di adolescenti e lei era lì, accanto al mio banco, a ridere, come se.
E' tutto molto più veloce, più semplice di quel che pensavo.
A nascere e a morire non ci vuol nulla, un battito di ciglia, la scossa di una pinna nella profondità silenziosa dell'oceano.
E' come se fossi posata in quella profondità muta, ecco lo spaventoso segreto.

giovedì 26 novembre 2009

Quasi tornata

Ancora poco e torno. Anzi, ancora pochi e torno.

mercoledì 16 settembre 2009

Il mio bel paese





Diceva Anna Magnani al truccatore che, prima del ciak, stava per coprirle le rughe del volto: "Lasciamele tutte. Non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele".

sabato 15 agosto 2009

Olympia rocks

Era il mio compleanno e io chissa' perche' nel giorno del mio compleanno voglio svegliarmi in un luogo che mi renda felice. E invece ero a Olympia, capitale dello stato di Washington, piccola, ordinata, col campidoglio. E il motel in cui stavamo puzzava di umidita'. Eppure la mattina della festa Olympia mi e' piaciuta. Ho mangiato le uova strapazzate e sono andata a zonzo per le vie vuote della domenica mattina. Et voila', ogni luogo merita una festa.

martedì 11 agosto 2009

animaletti

A proposito di natura forte e libera e pulita, ecco chi ho incontrato fino ad ora:

1. il signor alce




2. il signor scoiattolo




3. la signora foca




4. la signora balena (mi dovete credere sulla parola, non ho fatto in tempo a fotografarla)




5. le signore otarie, nel bel mezzo del porto di San Francisco




Oltre ai cervi che interrompevano le nostre marce in autostrada, ai falchi e alle aquile che sempre seguivano il nostro cammino e agli amici gabbiani, che anche qui a Seattle riempono il cielo delle loro urla.
Allora, dedico questo post a Minou e Marlene, che mi aspettano pazienti da bravi felini del vecchio mondo e a Marina, che puo' capire l'emozione.

oregon come il klondike

Nonostante ci troviamo nella patria della microsoft, trovare degli accessi a internet e' quasi impossibile. Quindi abbiate pazienza, scrivo quando posso e naturalmente mi dimentico molto di quello che voglio dire (che comunque e' sempre troppo).
Dunque ho scoperto che la costa del nord della California e dell'Oregon sono di una bellezza selvaggia e ruvida. Qualcuno l'aveva scoperto prima di me e aveva anche deciso di girarci un film.
Questa e' Bodega Bay oggi:



E questo e' il signore che ci e' arrivato qualche anno prima di me, coi suoi attori protagonisti (che ancora affollano il cielo urlanti, liberi e bellissimi):



E poi c'e' l'Oregon: questo ce lo siamo proprio cercati, per via di un film.
Un film girato da uno scrittore che aveva appena litigato col regista con cui in genere lavorava e il film, poveretto, se l'e' dovuto fare da solo.
Il sito l'ha scelto durante una crociera lungo la West Coast e noi non lo ringrazieremo mai abbastanza per questa scoperta.





Il film si chiama The burning plain e il regista e scopritore di luoghi incantati e' Guillermo Arriaga.

La natura quaggiu' e' grande e forte, come in Europa non ci ricordiamo.

venerdì 7 agosto 2009

Sulle strade di San Francisco



Dunque, a San Francisco io ci vivrei. E' una citta' piena di luce e di vitalita', piu' grande e piu' sorridente di come la immaginavo. Si entra un po' ingobbiti e se ne esce in piena forma (glutei e polpacci rinvigoriti dalle salite e aria buona nei polmoni, c'e' sempre vento) e coi capelli arricciati dall'umidita'. C'e' una nebbia un po' padana, ma che spazi e che visioni!



Ha un'energia diversa da New York, meno nervosa e piu' fischiettante, sara' la California, saranno i blu accesi, sara' il mare, saranno le biciclette, la sua storia, la musica, il vento, Castro, i vestiti, i parchi.



Insomma, io della Left Coast (mi ha detto oggi G. che si chiama cosi' e Obama ringrazia) mi sto proprio innamorando.