mercoledì 11 marzo 2009

Essere donna oggi


Odio i confetti, li trovo disgustosi e troppo scrocchianti e vorrei conoscere quel genio che è riuscito a imporli al mondo come "i dolcetti dell'amore". Però forse ho già accennato al ritrovato tradizionalismo di F.M. che recentemente mi ha confessato di essere assalito da ondate di incontrollabile sconforto all'idea di un matrimonio senza confetti. Senza contare la discreta pervicacia con cui Futura Suocera mi ha fatto intendere che un confetto è più di ciò che ho sempre creduto: esso non è zucchero, esso non è mandorla, esso non è dolcetto dell'amore. Esso, credeteci, è uno status.
Brancolavo così in questo inaspettato ritorno degli anni Cinquanta, cercando una via d'uscita, un moto di coraggiosa ribellione che mi spingesse a dire no a questi anacronistici costumi, quand'ecco che La Susi (lei si che è liberata, perdiana!) mi dice di aver acquistato un libro dall'invitante titolo di "Bomboniere".
Il finale è uno strazio, una capitolazione su tutta la linea, la ributtante caduta di una donna i cui pezzi strisciano ancora sul pavimento di Pisotti.
A mia unica giustificazione posso portare solo migliaia di giornate passate a fare i lavoretti ai centri estivi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono una di quelle che ti legge sempre senza commentare, ma visto che poi ti scocci questa volta commento.
allora. prima di tutto devi sapere che i confetti sono buonissimi. ma proprio oggettivamente. e se sono troppo scrocchianti è perché sono scadenti: in quelli buoni lo strato di zucchero è sottile. dato che si tratta di status non potete desiderare meno del meglio della confetteria nazionale, e a questo punto mi permetto di consigliarti di esternalizzare il ruolo di buyer di confetti e di affidarti a un professionista serio. ecco, io mi candido per la posizione.